ATTENZIONEDesideri collaborare con DigitalAsset.blog?Scrivi a info@digitalasset.blog
Criptovalute

Bitcoin, la criptovaluta capace di rivoluzionare il mondo della finanza

  • Febbraio 22, 2022
  • 11 min read
Bitcoin, la criptovaluta capace di rivoluzionare il mondo della finanza

Sembra ormai sempre più vicina la rivoluzione delle monete digitali e della finanza decentralizzata, almeno se si fa caso alla notevole quantità di persone che vendono e acquistano le criptovalute, a cominciare dai Bitcoin. Ma di che cosa si parla di preciso? Si tratta di token digitali che gli utenti hanno la possibilità di scambiarsi usando una rete di pagamento digitale. Attualmente esistono diverse tipologie di monete virtuali, ma il Bitcoin è quella da cui è iniziato tutto: è stata la prima al mondo, e ancora adesso è la criptovaluta più apprezzata e nota. Lo scambio di Bitcoin avviene in modalità telematica per mezzo di una rete di pagamento digitale dalla struttura decentralizzata. La tecnologia blockchain sta alla base dei Bitcoin, che in un primo momento erano stati ideati per diventare un sistema di pagamento elettronico sicuro. I Bitcoin possono essere spediti in ogni angolo del mondo; essi mettono a disposizione un approccio al settore finanziario alternativo rispetto a ciò che viene proposto dai governi e dalle banche tradizionali.

Valore in tempo reale di Bitcoin (BTC)

La blockchain

È anche questo il motivo per il quale in tanti ritengono il Bitcoin l’avvenire dell’economia globale. Ma che cos’è la blockchain da cui tutto dipende? Si tratta di un registro digitale che serve ad archiviare tutte le informazioni, a cominciare da quelle che riguardano le transazioni, così che modificarle sia pressoché impossibile. La blockchain è un sistema di registrazione delle informazioni che si caratterizza per standard di sicurezza molto elevati, che vengono implementati dal Bitcoin visto che la blockchain usata per questa moneta digitale è decentralizzata e dipendente, per il controllo delle transazioni, da una rete peer to peer.

Le origini dei Bitcoin

Oltre a essere una moneta virtuale, il Bitcoin è anche un concetto. Lo si può dedurre leggendo il documento “Bitcoin: un sistema di moneta elettronica peer to peer” che è stato pubblicato nel 2008 da Satoshi Nakamoto. Costui (un soggetto di cui non si conosce la reale identità) nel paper afferma che una versione di moneta digitale idealmente peer to peer offrirebbe alle persone la possibilità di scambiare soldi senza la necessità di una banca o di un altro istituto finanziario a fare da intermediario. Secondo Nakamoto, fare a meno dell’intermediazione garantita dagli istituti finanziari è molto importante per prevenire le intrinseche debolezze che caratterizzano questo modello fondato sulla fiducia che sta alla base del settore finanziario. In effetti, ogni volta che si effettua un acquisto su Internet si è costretti a fidarsi di un istituto finanziario terzo per far sì che la transazione possa essere completata secondo i più alti standard di sicurezza. Il fatto è che l’intervento di una terza parte non è gratuito, ma presuppone dei costi di transazione. Se poi ci sono delle operazioni contestate, subentrano delle spese di mediazione. E, in più, non si possono escludere del tutto eventuali frodi.

Una soluzione alternativa

Il Bitcoin nasce proprio per offrire un metodo più vantaggioso, visto che elimina la necessità di dipendere da terze parti di cui ci si deve per forza fidare. Il sistema di pagamento elettronico che sta alla base del Bitcoin si fonda su una prova crittografica. In altre parole, la valuta digitale si serve di una rete peer to peer allo scopo di verificare le transazioni che sono correlate a un marcatore temporale su una catena di blocchi. Ne scaturisce una valuta del tutto nuova, mentre il registro di transazioni – che non può essere modificato – ha il pregio di garantire la massima sicurezza dei pagamenti. Da quando il Bitcoin è nato, nel gennaio del 2009, è cominciata la rivoluzione delle monete digitali. Il valore della prima criptomoneta è aumentato in misura incredibile, e il 5 novembre del 2021 ha toccato il picco massimo di 68.521 dollari per 1 Bitcoin. Satoshi Nakamoto è l’inventore del Bitcoin, ma in realtà non sappiamo nulla di questa persona e della sua identità. Sempre ammesso che si tratti di una persona sola e non, invece, di un team di più programmatori. Un vero e proprio mistero aleggia attorno a tale figura, e diverse ipotesi sono state avanzate per provare a darle un’identità: nessuna di queste, però, ha mai trovato conferma. Di certo, Satoshi Nakamoto ha contribuito a rivoluzionare il settore della finanza.

Il meccanismo di funzionamento del Bitcoin

Lo stesso Nakamoto ha parlato del Bitcoin, e più in generale delle monete elettroniche, come di una catena di firme digitali. Il motivo è presto detto: nel momento in cui il possessore di un Bitcoin dà la moneta a un altro soggetto, questa transazione è registrata, insieme a tutte le informazioni che la riguardano, sulla catena di blocchi, che contiene anche la chiave pubblica del destinatario. Si può pagare il funzionamento della chiave pubblica a quello del numero di conto corrente di una banca: infatti, è possibile condividere le chiavi pubbliche degli utenti con terze parti a scopo di verifica senza che la sicurezza degli utenti possa essere in qualche modo messa a repentaglio.

La soluzione del problema della doppia spesa

Il cosiddetto problema della doppia spesa è peculiare dei token digitali: in pratica, chi acquista la moneta non può essere certo che quella non sia già stata spesa da chi la vende. La questione della doppia spesa evidentemente non riguarda la moneta tradizionale (se do una banconota da 10 euro alla cassiera di un supermercato per pagare la spesa, poi non posso usare quella stessa banconota per effettuare un altro pagamento), ma caratterizza le criptovalute. Serve, pertanto, un meccanismo grazie a cui possa essere garantito che una stessa moneta sia spesa una volta sola. Il problema vien e risolto dal Bitcoin attraverso una rete di computer ad alta velocità decentralizzata, grazie a cui non solo le transazioni possono essere verificate, ma può anche essere confermato senza soluzione di continuità il livello di accuratezza della catena di blocchi.

Le caratteristiche della rete

Chi fa parte della rete decentralizzata non ha bisogno di conoscere gli altri componenti, e quindi non deve preoccuparsi della loro affidabilità: infatti, tutti i membri hanno una copia uguale di un unico registro blockchain. Proprio perché non esiste una sola copia originale ma c’è una mole gigantesca di copie distribuite, viene meno l’esigenza di ricorrere a un’autorità centralizzata che si debba dimostrare affidabile. Al tempo stesso, la blockchain può essere tutelata da qualsiasi caso di doppia spesa o da problemi di hackeraggio. Dopo che la rete ha verificato la transazione iniziale e che questa è stata aggiunta alla blockchain, nessuna ulteriore modifica è possibile. Nel caso in cui un eventuale hacker tentasse di modificare o di alterare in qualche modo la catena di blocchi, in realtà a essere alterata sarebbe unicamente la sua copia. Così, però, la copia alterata non sarebbe più uguale alle copie che sono memorizzate sugli altri computer che compongono la rete, e di conseguenza non ci potrebbe essere un consenso di maggioranza a proposito della validità. Infatti, la copia sbagliata della blockchain potrebbe essere ritenuta valida unicamente se venisse convalidata da almeno il 51% dei computer presenti in rete. Ma per riuscire a influenzare così tanti computer che fanno parte di una rete decentralizzata ci sarebbe bisogno di una potenza di calcolo molto elevata, con costi decisamente ingenti: questo è il motivo per il quale è pressoché impossibile causare un errore nella blockchain.

Come nascono i Bitcoin

La convalida delle transazioni di Bitcoin avviene attraverso il cosiddetto mining, che rappresenta anche il processo grazie a cui i nuovi Bitcoin possono entrare in circolazione. Come si è accennato, c’è bisogno di una potenza di calcolo molto elvata per garantire il funzionamento del modello di consenso su cui i Bitcoin si fondano. Tale modello è denominato proof-of-work, e risulta molto importante per capire sia come i nuovi Bitcoin vengono creati, sia per conoscere le modalità di verifica delle transazioni di questa criptomoneta. Per garantire il corretto funzionamento del modello proof-of-work, i minatori (o miner) della rete di Bitcoin sono chiamati a trovare una soluzione a problemi matematici caratterizzati da un alto livello di complessità, in modo che le transazioni possano essere convalidate. Risolvendo i problemi, i minatori ricevono in cambio dei Bitcoin. Proprio perché per la verifica delle transazioni c’è bisogno di un numero molto elevato di computer che devono utilizzare una potenza di calcolo particolarmente consistente, non è plausibile che una versione del registro non accurata venga convalidata da almeno il 51% dei dispositivi della rete.

Come si possono usare i Bitcoin

Abbiamo detto in precedenza che all’inizio i Bitcoin erano stati ideati semplicemente come sistema di pagamento in moneta. Con il tempo, però, essi sono stati destinati anche ad altri potenziali utilizzi. Per esempio, è possibile ritenere il Bitcoin un bene rifugio, anche se distante rispetto agli investimenti classici. È vero, però, che si tratta di una risorsa a rischio elevato, a causa della notevole volatilità dei prezzi, ma tale peculiarità non ha dissuaso gli speculatori. Il Bitcoin è una sorta di oro digitale anche perché il numero di criptomonete non è infinito. Ovviamente, questa valuta digitale può essere impiegata per effettuare acquisti. Esistono anche delle carte di debito per Bitcoin, caricate con le criptomonete e che però permettono anche di eseguire transazioni giornaliere con la moneta tradizionale. Così, i Bitcoin possono essere impiegati ovunque i pagamenti con la carta siano ammessi.

Il valore del Bitcoin

Sono le offerte del mercato libero che definiscono il valore del Bitcoin, che di conseguenza si basa sulle regole della domanda e dell’offerta: il valore cresce con la crescita della domanda. È possibile, infatti, scambiare, comprare e vendere i Bitcoin. Proprio perché il prezzo nel mercato libero è imprevedibile e altamente variabile, tutte le criptovalute – e quindi anche il Bitcoin – hanno conosciuto una notevole diffusione fra gli investitori e i day trader. Ovviamente, investimenti di questo tipo possono esporre a rischi notevoli. Il fatto è che il valore del Bitcoin subisce delle fluttuazioni importanti, anche perché stiamo parlando di una moneta che ha pochi anni di vita. Il Bitcoin, a differenza di quel che è accaduto con le monete legali tradizionali, di recente ha conosciuto delle variazioni di prezzo importanti: per esempio nei primi giorni dello scorso mese di dicembre è crollato di 12mila dollari. Quindi, se è vero che a novembre è stata sfondata la barriera dei 68mila dollari, è altrettanto vero che nessuno può prevedere se questa tendenza durerà ancora molto o scoppierà presto come una bolla di sapone.

Perché il Bitcoin è l’oro digitale

Chi ha inventato il Bitcoin ha deciso che non ci sarebbero state più di 21 milioni di unità: questo è il numero totale previsti di Bitcoin. Al momento, però, non si è ancora giunti a questo limite. Si calcola che a novembre circolassero 18 milioni 860mila Bitcoin, ma la quantità di unità in circolazione è in costante aumento, dato che il mining permette di generare altri Bitcoin che vanno a sommarsi a quelli già disponibili. Uno dei principali vantaggi correlati al Bitcoin riguarda il fatto che esso è per sua natura sicuro: è molto improbabile che la rete possa convalidare delle transazioni di doppia spesa o false. Il potenziale di rendimento garantito da questa moneta è molto elevato, in virtù di una notevole variabilità di prezzo: un aspetto che, comunque, può costituire anche un rischio importante. In ogni caso il Bitcoin merita di essere considerato come un veicolo finanziario molto trasparente, dato che tutte le transazioni sono registrate su una catena di blocchi che può essere consultata da chiunque.

Gli svantaggi del Bitcoin

Vale la pena di conoscere, comunque, anche gli aspetti negativi che possono caratterizzare questa criptomoneta. Come si è accennato, il prezzo del Bitcoin potrebbe scendere da un momento all’altro, o addirittura crollare: è un fattore di cui tenere conto a maggior ragione se si ha in mente di sfruttare la valuta come bene rifugio. Inoltre, il mining rappresenta un processo che determina un consumo di energia molto elevato, e per di più richiede l’uso di strumenti costosi; gli ambientalisti, dunque, contrastano l’impiego del Bitcoin, che ha un impatto negativo a livello ecologico. Ancora, c’è da evidenziare che non tutti riescono a capire fino in fondo come sono fatti e come funzionano i Bitcoin, e non è mai consigliabile investire in uno strumento di cui non si conoscono bene le caratteristiche e i potenziali difetti. Quel che è certo è che, allo stato attuale, i Bitcoin non possono prendere il posto del denaro contante nella vita di tutti i giorni. Quello delle valute digitali è un mondo nuovo, e se ci si vuol dedicare alle compravendite in questo ambito è indispensabile cercare di informarsi il più possibile, così da essere in grado di prendere delle decisioni basate su scelte consapevoli e ponderate.

About Author

Optimamente