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Blockchain

La Blockchain cartacea di Surety sul New York Times: un tesoro nascosto

  • Novembre 24, 2023
  • 5 min read
La Blockchain cartacea di Surety sul New York Times: un tesoro nascosto

Esistono storie nascoste che sfidano la nostra comprensione del progresso. Una di queste storie riguarda la blockchain, una tecnologia che molti associano esclusivamente al mondo digitale e alle criptovalute. Tuttavia, la vera origine della blockchain risiede in un posto inaspettato: nelle pagine del New York Times. Già nel 1995, ben tredici anni prima dell’avvento di Bitcoin, esisteva una forma primitiva di blockchain, non digitale ma cartacea, nascosta tra le righe del famoso quotidiano.

Questa “catena di blocchi” non era altro che un sistema creato da Surety, una società specializzata nel timestamping. Funzionava attraverso un registro distribuito fisico, dove ogni settimana veniva stampato un hash crittografico che rappresentava i documenti certificati. Questa innovazione non solo anticipava di molto la tecnologia blockchain come la conosciamo oggi, ma offriva anche una soluzione unica e ingegnosa al problema della sicurezza e dell’autenticità dei documenti.

La scoperta di questa blockchain cartacea non è solo una curiosità storica, ma apre nuove prospettive sulle applicazioni e l’evoluzione della tecnologia blockchain. Dal suo ruolo nel contrastare le fake news all’immensa potenzialità nel mondo della certificazione digitale, la storia della blockchain nascosta sul New York Times ci invita a riflettere su come le innovazioni tecnologiche possano avere radici profonde e sorprendenti, spesso nascoste in piena vista​

L’origine della blockchain cartacea

La genesi della blockchain cartacea si colloca in un contesto ben diverso da quello che oggi associamo alla tecnologia blockchain. Era il 1995, un’epoca in cui l’internet era ancora nelle sue fasi embrionali e il concetto di criptovaluta non era nemmeno lontanamente concepito. In questo scenario, la società Surety offriva un servizio di timestamping rivoluzionario, una sorta di autenticazione digitale ante litteram, basato su principi crittografici. Utilizzando un sigillo crittografico, Surety era in grado di conferire una marca temporale ai documenti, garantendone l’originalità e l’immutabilità.

Il processo utilizzato da Surety era sorprendentemente simile a quello delle moderne blockchain. Documenti e transazioni venivano trasformati in hash, identità digitali crittografate, e poi inseriti in blocchi che venivano collegati insieme, formando una catena. Questa catena, al contrario delle blockchain digitali odierne, era stampata su carta e pubblicata sul New York Times, nella sezione degli annunci.

Questo metodo non solo garantiva l’immutabilità dei documenti ma anche la loro diffusione su larga scala. Con oltre mezzo milione di copie in circolazione, era praticamente impossibile falsificare ogni singola copia del giornale. In tal modo, Surety sfruttava l’enorme tiratura del New York Times per creare un registro distribuito affidabile e largamente accessibile. La pubblicazione settimanale di questi hash forniva una prova irrefutabile dell’esistenza di un documento in una data e ora specifica, rendendo impossibile la retrodatazione o la manipolazione.

Surety e il timestamping rivoluzionario

La società Surety svolse un ruolo fondamentale nella creazione di questa blockchain cartacea pionieristica. La sua innovativa tecnica di timestamping, che si basava sulla crittografia per garantire l’autenticità e l’immutabilità dei documenti, anticipò di molto le attuali applicazioni della tecnologia blockchain. Mentre il mondo era ancora lontano dall’adozione di criptovalute e registri distribuiti digitali, Surety stava gettando le basi per una forma di certificazione digitale che sarebbe diventata cruciale nel futuro.

Il sigillo crittografico utilizzato da Surety era l’equivalente cartaceo dell’hash delle moderne blockchain. Questo sigillo identificava in modo univoco ciascun documento e lo certificava in modo sicuro. Ma ciò che rendeva davvero rivoluzionario il metodo di Surety era il suo approccio alla pubblicazione. Ogni settimana, Surety creava un codice crittografico, contenente tutti i documenti “timbrati”, e lo rendeva pubblico sulle pagine del New York Times, nella sezione “Notices & Lost and Found” degli annunci a pagamento.

Questa mossa ingegnosa faceva sì che il quotidiano stesso diventasse un registro distribuito. Con oltre mezzo milione di copie in circolazione, la catena di blocchi cartacea di Surety era virtualmente impossibile da manipolare o falsificare. Le copie del New York Times fungevano da nodi di rete, garantendo che ogni settimana il codice crittografico fosse immutabile e ampiamente accessibile. Surety aveva creato una blockchain ante litteram, non digitale ma altrettanto efficace nel suo scopo di garantire l’autenticità e l’integrità dei documenti.

Dalla carta al digitale: evoluzione della Blockchain

L’evoluzione della tecnologia blockchain è una storia affascinante che parte da un singolo sigillo crittografico su documenti cartacei e arriva a una rete globale di registri digitali distribuiti. Mentre la blockchain cartacea di Surety rappresentava un punto di partenza innovativo, il mondo digitale stava iniziando a intravedere il suo vero potenziale.

Con l’avvento di Bitcoin nel 2008, la tecnologia blockchain ha subito una trasformazione radicale. Bitcoin ha introdotto la prima applicazione di massa della blockchain, consentendo transazioni finanziarie peer-to-peer senza l’intermediazione di istituzioni finanziarie tradizionali. La blockchain è diventata il pilastro su cui si basavano tutte le criptovalute, garantendo l’integrità e la sicurezza delle transazioni.

Il suo utilizzo non si è limitato alle criptovalute. La notarizzazione digitale è diventata una delle sue applicazioni più interessanti. Oltre a garantire le transazioni finanziarie, la blockchain può essere utilizzata per certificare l’ora e la data di creazione di documenti digitali, rendendoli inalterabili e autenticando la loro esistenza. Questa capacità ha il potenziale per rivoluzionare l’industria legale, semplificando la gestione di contratti e documenti legali.

L’evoluzione continua con l’espansione delle blockchain private e permissionate. Le imprese stanno sempre più adottando questa tecnologia per migliorare l’efficienza delle loro operazioni. Settori come la logistica, la gestione della catena di approvvigionamento e persino la salute stanno sperimentando le potenzialità della blockchain per tracciare e condividere dati in modo sicuro ed efficiente.

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