Pagare con le criptovalute: la Russia lo consente! Ecco le novità
Di recente, un accordo stabilito dalla Banca di Russia e il Ministero delle Finanze, sta dando vita ad un nuovo modo di fare i pagamenti: in Russia si possono usare le criptovalute per pagare. Una notizia che apre le porte ad un vasto mondo dei pagamenti e al business di varie attività.
D’altronde, da un paio di anni a questa parte, il modello di acquisto e il modo di comprare dei clienti sta cambiando da molti punti di vista. Ma quali sono le novità? Con precisione, questa decisione si riferisce ai pagamenti in criptovalute transfrontalieri.
Nel dettaglio, i residenti dell’intera Russia possono fare pagamenti crypto usando monete digitali. Rendere legale questo tipo di operazioni era già previsto, ma stando ai fatti emersi ma non dichiarati, l’ostacolo iniziale si è verificato per via del disaccordo della banca centrale.
D’altro canto, considerando la recente legislatura Russa del 2020 legata ai pagamenti in criptovalute, in cui l’utilizzo di Bitcoin e altri crediti virtuali non era concesso, tutti si chiedono il motivo di questo cambio di rotta sulla strada degli asset virtuali.
La notizia dell’approvazione dei pagamenti in crypto è stata resa nota da Kommersant. L’editore cita anche una dichiarazione di Alexei Moiseev, il viceministro delle finanze russo. Inoltre, quest’ultimo ha specificato che il legame tra banche e criptovalute non procede sulla stessa linea.
A luglio, il presidente Vladimir Putin firma il disegno di legge, il quale non approva e vieta l’uso di valute virtuali per i pagamenti. Una operazione incoerente data la dichiarazione del Ministro del Commercio Denis Manturov. Lo stesso Manturov, qualche mese prima, ossia a maggio, comunica che ci sarebbe stata una legalizzazione dei pagamenti in criptovalute in futuro.
Ma dopo l’inizio della Guerra in Ucraina, però, le voci che circolavano erano ben altre. Infatti, si diceva che la Russia avesse intenzione di sottrarsi alle multe salate poste dagli altri Paesi (come gli Stati Uniti e alleati) tramite gli asset virtuali.
Dunque, come mai ora in Russia si può pagare con le criptovalute? In questo articolo approfondiremo la risposta, passando per la spiegazione dello scenario attuale di questo continente sotto l’ottica delle criptovalute e la descrizione della situazione. In più, esamineremo tutto ciò che c’è da sapere sulla legalizzazione del mining nello Stato Russo.
Criptovalute per pagamenti in Russia e la legalizzazione del mining
Proprio così, non è una leggenda ma la realtà: la Russia prende la strada verso la legalizzazione del mining. Quindi, non solo è concesso pagare con le criptovalute in Russia, ma questo Stato guarda oltre.
Utilizzare le criptovalute per pagamenti in Russia sembrerebbe solo l’inizio poiché si avvia a nuove frontiere finanziarie digitali. La volontà di legalizzare il mining di criptovaluta potrebbe portare un passaggio importante nel territorio della Russia e tra le istituzioni del Paese.
Questa intenzione potrebbe sfruttare le risorse elettriche, le quali possono soddisfare l’aumento dei consumi per l’estrazione di crypto. Ma in visione di un conflitto tra Paesi e non solo con l’Ucraina, tali risorse hanno delle possibilità di diventare importanti in questa ottica di Guerra.
Anche se fino ad ora, l’estrazione di valute virtuali non ha avuto il successo sperato, seppur ci sia la presenza di idrocarburi fossili. L’hash rate di BTC (Bitcoin) è di circa 4,7%. Un dato talmente al di sotto delle attese che non si rispecchia nemmeno minimamente a quello degli Stati Uniti o Cinese, i quali si attestano rispettivamente a quasi 27,8% e 21,1%.
Nonostante ciò, il governo procede con queste attività rischiose sotto il punto di vista dell’ambiente. Al contrario, in termini economici tali attività dovrebbero essere di tipo strategico.
Usare crypto per pagare in Russia: uno scenario complicato
Lo scenario sta diventando sempre più difficile e la scelta di usare monete digitali per i pagamenti transfrontalieri pare sia un segnale di cambiamento per lo Stato Russo. La situazione così complessa non ci stupisce.
In primis perché questa mossa di Mosca porta ulteriormente il Paese a sfruttare queste attività per uno sforzo bellico. In secondo piano, lo sfruttamento delle criptovalute è solo una parte del quadro generale, poiché si somma ai piani legati al rublo digitale da lanciare nel 2024, dal nome Central Bank Digital Currency (CBDC).
Lo scopo sarebbe quello di rendere meno forte ancora di più il potere del dollaro con la finalità di unirsi alla moneta di Pechino: lo yuan virtuale. Insomma, con il tempo, non si è pensato che la Russia potesse essere tra i primi governi a legalizzare i pagamenti in criptovalute e nemmeno tra gli ultimi.
Quello che molti si chiedono, però, è proprio come mai questa mossa è stata messa in atto proprio in contemporanea con la situazione pericolosa riscontrata in Ucraina.
Quello che c’è dietro non si sa per certo, ma come abbiamo anticipato, alcune voci mettono in chiaro che si potrebbe trattare di motivi legati alle sanzioni. Di conseguenza, Mosca vorrebbe sfruttare anche questa situazione per poter trarre dei vantaggi.